Calatafimi Segesta, un comune della provincia di Trapani.
Il Teatro posto dentro la cinta muraria della città viene datato intorno alla metà del terzo secolo a.C. è collocato ad oriente dell'acropoli, incassato parzialmente nella roccia, e si ritiene capace di ottomila spettatori.
La cavea, emisferica, ha le estremità laterali prolungate di circa tre metri, ha un diametro di ml. 64,51, ed è divisa da sei scale in 7 settori.
Nel 1927 sotto la cavea furono rinvenuti in una grotta reperti di epoca preistorica.
Il tempio, è senza alcun dubbio il più noto tra i monumenti, in ragione della sua propria bellezza, ma anche dello scenario naturale in cui è inserito, agavi, ginestre, cui fa da quinta il Bosco della Pispisa.
Pare sia stato costruito nel V secolo a.C. in data anteriore alla richiesta di aiuto da parte dei segestani ad Atene, ed a Cartagine, vi è chi sostiene che si tratti di un'opera incompiuta, ed altri che sostengono trattarsi di un peristilio per un qualche culto all'aperto, da parte della popolazione non greca di Segesta.
Tempio e teatro sono i monumenti più noti, ma non sono gli unici, nel tempo altri notevoli e non meno importanti resti sono venuti alla luce, quali il cosiddetto Santuario di Contrada Mango.
Tale edificio di considerevoli dimensioni (83,40 x 47,80) è posto alle pendici del Monte Barbaro, ai piedi dell'acropoli in direzione Sud-Est ed è databile si ritiene al VI-V secolo a.C.
Più di recente un notevole impulso agli scavi è venuto dalla Soprintendenza di Trapani in collaborazione con istituti universitari, che avvalendosi di sofisticate tecniche di ripresa aerea hanno portato al rinvenimento nei pressi del Teatro di edifici di epoca Arabo-Bizantina, tra i quali un Castello ed una Moschea, delle diverse cinte di mura, delle Porte della Città e del sistema di viabilità.
Nel frattempo ha preso corpo il progetto di parco archeologico, che tra le altre cose ha permesso il restauro di alcuni edifici esistenti all'interno del parco.